Il montaggio è ciò che determina la chiave narrativa del video. 

Attraverso la scelta di ciò che resta e ciò che verrà tagliato, emerge la composizione finale, delineando precisamente ciò che si vuole comunicare. 

Storicamente, Georges Méliès fu tra i primi ad utilizzare tecniche rudimentali di montaggio, tagliando e incollando spezzoni di diverse riprese al fine di creare le prime ipotesi di effetti speciali definite vedute d’azione. Successivamente, David W. Griffith rese evidenti le potenzialità del montaggio ai fini della narrazione. Infatti, nel 1915, nel film La nascita di una nazione, Griffith teorizza gli elementi alla base del linguaggio cinematografico: l’inquadratura, la scena e la sequenza. Comprese le potenzialità del montaggio, Sergej M. Ejzenštejn e gli esponenti dell’espressionismo tedesco e del surrealismo diedero una dimensione nuova al montaggio. Creando associazioni o opponendo due o più immagini in sequenza si ottenevano significati e simbolismi che andavano oltre il contenuto delle singole inquadrature. Con la continua sperimentazione e l’avanzamento tecnico dei supporti, il montaggio è diventato sempre più fluido: l’avvento del sonoro, l’eliminazione delle didascalie, le transizioni fra le inquadrature permisero l’elaborazione di nuove strutture di montaggio. Dagli anni Cinquanta in poi il ritmo della narrazione divenne più dinamico con l’eliminazione dei tempi morti, l’introduzione dell’ellissi e di sperimentazione dei piani temporali. 

Oggi il montaggio viene prevalentemente elaborato in digitale con software specifici (montaggio video non lineare), prima era un’operazione svolta in analogico (montaggio video lineare), fatta andando a manipolare e tagliare direttamente la pellicola. Il montaggio video lineare viene ancora utilizzato per la cinematografia, permettendo di conservare cromatismi e dettagli tipici della pellicola.

Dopo la stesura dello storyboard, una bozza preliminare del video corredata da disegni delle inquadrature e descrizione delle scene, si procede con il girato o con la creazione dei disegni. Il montaggio quindi si definisce come primo step della post-produzione.

Importante è la sinergia tra il regista e il montaggista, fondamentale per la riuscita di un elaborato che rispecchi coerentemente l’idea di base.

A seconda del video da produrre, il montaggio prevede diverse fasi.

Che si tratti di un video animato o girato, la fase successiva consisterà nello scegliere le scene meglio riuscite, caricarle in sequenza (compositing) sul software prescelto in timeline – il piano di lavoro su cui inserire le immagini e i suoni in sequenza – e procedere con l’editing. Tutti gli elementi presenti in timeline sono indipendenti gli uni dagli altri (immagini, suoni, effetti speciali, titoli), così da poterli spostare e manovrare liberamente.

Bisogna prestare molta attenzione alla selezione delle scene, alla scelta delle inquadrature e al loro raccordo per dare un’impronta coerente all’intero progetto. Anche la scelta delle transizioni, dei tagli tra una scena e l’altra e la loro coerenza è determinante per il ritmo del video. Un aiuto fondamentale a tutto questo è sicuramente lo storyboard creato in precedenza. 

Se il video è un’animazione e quindi non prevede l’utilizzo di riprese, si parte con la costruzione dei disegni a seconda della tecnica prescelta. Una volta prodotti i disegni necessari per il video, si montano in timeline seguendo la sequenza precedentemente impostata nello storyboard.

Compiuta questa operazione, si procederà a lavorare meglio i colori, bilanciando i bianchi e i neri, dando una coerenza cromatica all’intero video (color correction – color grading), aggiungendo eventuali effetti (motion graphic), elementi grafici, suoni (sound design), compresa armonizzazione dei suoni presenti o inserimento della voce di uno speaker.

Dopo aver selezionato, elaborato e composto i vari pezzi, il video sarà pronto e si potrà procedere all’esportazione del file nel formato più utile alle nostre finalità.

Il montaggio è una fase fondamentale della produzione di un video perché rappresenta il momento di costruzione della narrazione vera e propria del prodotto finito e influenzerà nettamente la sua resa. Per comprendere quanto possa cambiare il risultato espressivo e comunicativo di un video grazie al montaggio, è sempre interessante rivedere il famoso esperimento detto effetto Kulešov. Il regista, agli albori del cinema, accostò diversi frame a un unico primo piano sempre identico, che acquistava emotività e significati diversi a seconda della scena montata subito dopo. (ecco un video che lo racconta https://www.youtube.com/watch?v=6B_rWjRwqCg)