Nel mondo, ad oggi, esistono quasi 2 miliardi di siti web su internet, 70% dei quali sono stati creati su WordPress. Nonostante sia intuibile, è giusto specificare che in questo universo sconfinato bisogna sapersi muovere se si vogliono raggiungere gli obiettivi che si propongono per la webpage. Ciò che probabilmente tutti vogliono per il proprio sito è sicuramente la visibilità, ma mentre alcuni si accontentano di una diffusione tout-court per aumentare visite e clic, molti altri hanno obiettivi (e quindi target) più specifici, quindi la situazione di complica un po’. Per gestire questi goal e fare in modo di raggiungerli esistono una serie di azioni mirate che prendono il nome di SEO. 

 

SEO è acronimo di Search Engine Optimization, ovvero ottimizzazione del motore di ricerca. Come si può intuire, questa serie di operazioni possono aiutare il tuo sito ad ottenere il posizionamento desiderato sui motori di ricerca (maggiormente Google, ma anche altri come Baidu o Bing) ogni qualvolta un utente cerchi un prodotto o servizio simile a quello che offre il tuo sito. Qualsiasi sia l’interesse della tua azienda o l’obiettivo commerciale, tutto parte dalla qualità del sito internet, i risultati poi arrivano con un po’ di pazienza e costanza.

 

Per sito di qualità, in questo contesto, si intende un sito web veloce, leggero e facilmente reperibile. In che senso reperibile? Bisogna sapere che i motori di ricerca, per far apparire una SERP (Search Engine Result Page) efficace dopo una ricerca, utilizzano uno strumento che si chiama crawler. I crawler sono dei bot che cercano dati su internet, analizzano contenuti e creano database e indici con le informazioni raccolte per migliorare le prestazioni dei motori di ricerca. Essi rispondono ad algoritmi ed input, muovendosi nel web tramite collegamenti ipertestuali, valutando parole chiave ed indicizzando i contenuti delle page. Ciò significa che un sito web, per essere raggiunto il più facilmente possibile deve fornire questi dati in maniera chiara. Per questa operazione esistono le sitemap. Esse sono file in formato XML che servono a fornire indicazioni ai motori di ricerca sulla struttura del sito web e sulla frequenza di aggiornamento delle pagine, possono essere create in maniera automatica anche con semplici plugin su WordPress.

A proposito di plugin, una cosa utilissima per migliorare l’indicizzazione del proprio sito è quella di installare alcuni di essi che misurino la SEO e che avvertano in caso di conflitti o basso punteggio di indicizzazione. Alcuni hanno anche una funzionalità che suggerisce azioni da compiere sul sito per migliorarlo. Ne esistono vari, basta fare una ricerca su WordPress; il più utilizzato è sicuramente YOAST, ma anche AIOSEO è efficiente, essendo più leggero come plugin.

Altri consigli per migliorare la SEO sono piccole accortezze da avere nel momento della pubblicazione di contenuti o costruzione del sito. Le immagini, ad esempio, sarebbe meglio che fossero il più leggere possibili e che siano di qualità ottimizzata. Molti consigliano di inserire le keyword che interessano il sito nei tag delle immagini per aumentarne la visibilità in caso di ricerca: questo può essere applicato anche agli articoli o qualsiasi contenuto del sito che preveda l’inserimento di tag. Sarebbe utile, in ogni caso, che le keyword siano comunque coerenti con l’argomento dei contenuti, altrimenti si rischia una dispersione all’interno del motore di ricerca o corrispondenze inefficienti. Ovviamente, esistono plugin anche per tenere tutto questo sotto controllo, come anche l’evitare duplicazioni di contenuti al’interno del sito, che ne diminuirebbe l’efficienza.

 

Oltre questi consigli, che sono la base per un sito web che funzioni, Google mette a disposizione una grande serie di piattaforme e strumenti per analizzare ed ottimizzare l’indicizzazione della pagina in base agli obiettivi stabiliti. Il più utilizzato è sicuramente Google Ads, che con la funzione del keyword planner permette di verificare per ogni pagina web (ad esempio di un competitor) quali sono le parole chiave più utilizzate per far apparire la pagina sulla SERP. La ricerca può anche avvenire al contrario, cioè da una keyword si possono visualizzare quelle affini più utilizzate. Avere una figura all’interno dell’azienda che sappia gestire queste azioni potrebbe significare fare la differenza e presentarsi come una compagnia professionale e consapevole.