Chi è accanito lettore di fumetti – soprattutto manga – sarà già al corrente del previsto aumento del prezzo di copertina di alcuni volumi. L’incremento dei prezzi è già avvenuto in Francia e a breve arriverà anche in Italia. A darne notizia è la stessa Panini Comics che sul suo profilo IG scrive: 

“Cari lettori e lettrici,
la situazione di grande difficoltà di questi ultimi due anni ha determinato, come ormai ben saprete, una serie di problemi legati all’approvvigionamento di materie prime, nonché sensibili rincari sulla carta e più in generale sui costi di produzione, ormai non più sostenibili, dei nostri libri e fumetti. Queste circostanze porteranno all’aumento di prezzo di alcune nostre pubblicazioni, a partire dai prossimi mesi. Nell’affrontare questa pesante ondata di rincari delle materie prime, sarà tuttavia nostra premura limitare il più possibile l’entità di questi aumenti.”

Come si legge nella comunicazione di Panini, le motivazioni che hanno portato all’aumento sui prezzi di copertina sono diverse.

Principalmente si possono dividere in tre grandi macro categorie.

  1. Per contrastare l’uso della plastica si è vista una forte conversione degli imballaggi in carta, essendo più facili da riciclare e meno tossici. Ma non solo. Di per sé, è fortemente aumentata la quantità di imballaggi (vendita online). Di fatto le cartiere sono passate dal produrre carte per i libri al produrre imballaggi per Amazon.
  2.  Il covid-19 ha portato anche cose buone. C’è stato un boom di vendite nell’editoria, quindi la domanda è aumentata, portando a un aumento della richiesta della materia prima. Per maggiori dettagli puoi leggere l’articolo che abbiamo scritto sul andamento dell’editoria negli ultimi anni > Report stato dell’editoria dicembre 2021 e focus sul fumetto
  3. Il prezzo della cellulosa – la materia prima di cui è principalmente composta la carta – ha subito un aumento di circa il 70% rispetto al 2020. Ma non solo. Ad aumentare è stato anche il gas, che è risorsa fondamentale nel processo industriale finalizzato alla produzione della carta. Ad aumentare sono anche i costi di alcuni tipi di carta – in alcuni casi anche del doppio.

Secondo i dati raccolti dall’ufficio studi di AIE (Associazione Italiana Editori), gli aumenti medi per la carta nell’ultimo anno sono stati del 20%, in alcuni casi superiori. A questi rincari, che potrebbero avere nuovi rialzi già nei primi mesi del 2022, si sommano quelli per inchiostri, imballaggi, energia. E questi effetti sono solo una piccola parte dei rincari e delle difficoltà che stanno colpendo tutta la filiera, dalle cartiere agli stampatori, fino appunto agli editori. Per tutti, questo significa erosione dei margini con potenziali effetti finali indesiderati sui prezzi di copertina ma anche ritardi nelle consegne che costringono a fissare gli ordini con grande anticipo, senza poter nemmeno aspettare le previsioni di vendita dalle librerie. 

Quello che sta avvenendo a proposito della carta è un fenomeno davvero complesso a livello globale.

Non solo l’inflazione rende problematico il processo industriale legato al libro ma si va a sommare a altre criticità, come la scarsità del personale nelle cartiere (Book shortage paper ink printing labor explained), la congestione dei porti, la mancanza di container, la carenza di lavoratori portuali e i problemi di personale per i trasporti, tutti fattori che stanno ostacolando il trasporto dei libri dai magazzini ai punti vendita.

La carenza di carta non è un affare solo dell’editoria ma anche di altri settori, in primis quello igienico-sanitario (carta igienica, asciugamani, buste, ecc).

Rispetto alle crisi della carta precedenti questa volta, a causa della capacità ridotta, c’è effettivamente una carenza di carta. Ciò si traduce in alcuni casi in tempi di consegna della carta più lunghi, in altri significa che solo una percentuale di un ordine viene evasa, così da poter servire parzialmente più clienti piuttosto che ignorarne alcuni completamente. Per questo le date di produzione vengono posticipate e i prezzi di listino sono aumentati.
Molti, in un primo momento, hanno pensato all’e-book come soluzione ma non è così semplice. I lettori hanno confermato di prediligere l’oggetto fisico al digitale per quanto ci sia stato un trend positivo nell’ultimo anno. Inoltre la sostituzione dell’editoria fisica con quella digitale non è remunerativa allo stesso modo, le percentuali di guadagno su un libro fisico sono maggiori rispetto a quelle su un e-book (Crisi della carta e libri: ecco perchè il digitale non basterà). 

Il fumetto ha dalla sua parte l’utilizzo di piattaforme social (principalmente Instagram) per la fruizione di alcune strisce o storie nate per il web (un articolo di approfondimento qui > Il webcomic: storie digitali). Pensiamo anche al fenomeno  sempre più clamoroso scoppiato in Corea del Sud dei webtoons – fumetti digitali praticamente senza costi editoriali, a colori, nati per essere letti su dispositivi digitali quindi con scorrimento verticale e con la possibilità di contenere anche altri tipi di contenuti multimediali.

Sicuramente i webtoons si pongono come valida alternativa al fumetto tradizionale ma la pura fruizione di contenuti digitali certamente non sostituisce l’intero ingranaggio della vendita e quindi del supporto di un intero settore. 

In Italia, sempre l’AIE, richiede delle misure specifiche da parte del governo per sostenere gli ingenti costi della carta:

“In un contesto di generale rialzo dei costi, da quelli energetici a quelli logistici – ha spiegato il presidente della Federazione  Carta e Grafica, Emanuele Bona – il credito d’imposta sugli acquisti della carta esteso al comparto editoriale è una misura urgente, per rendere almeno i costi della carta più sostenibili, e necessaria, per contribuire alla resilienza della filiera grafico editoriale, di primaria importanza per il Paese e già faticosamente impegnata a gestire le delicate sfide del mercato”.

Infatti a farne le spese più di tutti sono i piccoli editori, che per sopperire alle problematiche legate alla mancanza di carta per le novità devono diminuire il numero di titoli in catalogo, cosa che di fatto li mette fuori dal mercato in un momento di forte crescita per la vendita.

Ci sarà mai davvero una digitalizzazione dell’editoria? Quanto la crisi della carta influenzerà il costo di copertina di un libro, il sopravvivere delle piccole ed eterogenee realtà editoriali, la qualità dell’oggetto libro e la quantità di lettori? Staremo a vedere!